Progetto “Housing First”

Nel mese di maggio 2014, presso la sede della Conferenza Episcopale Siciliana, è stato avviato un progetto supportato, in primis, dalla Caritas Regionale di Sicilia a cui, contestualmente, hanno aderito 15 diocesi della regione, compresa quella di Siracusa. Questo progetto prende il nome di “Housing First”, la cui traduzione in lingua italiana è “la casa prima di tutto”, come agevolmente si evince dalla stessa denominazione il programma è caratterizzato dall’immediata proposta di ingresso dell’utente in un alloggio.

Il programma ha carattere di natura sperimentale grazie alla presenza, a livello nazionale, di un “Comitato scientifico” con funzione di sostegno e di consulenza tecnica la cui struttura è multidisciplinare e i membri che vi partecipano sono figure di spicco che fanno parte del mondo universitario e della ricerca. Il modulo elaborato si propone l’ambizioso obiettivo di fornire una risposta, per quanto possibile, alla dilagante e dirompente questione dei senza dimora, risposta, oltremodo, indirizzata ad elaborare una soluzione che si articola in un superamento dei modelli tradizionali, proponendo innovative modalità d’azione in linea con i più moderni standard, nel tentativo di individuare efficaci e sollecite forme di intervento per contrastare il sempre più pressante fenomeno della marginalità sociale.

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Il principio su cui si basa questa metodologia è imperniato su due criteri: il primo reputa “il diritto alla casa” come universale, cioè spettante ad ogni individuo come possibilità di richiedere accesso ad una dimora, intesa come diritto inviolabile della persona; il secondo, invece, attribuisce alla “stabilità” abitativa carattere preminente e fondamentale. L’approccio Housing First trova la sua prima applicazione nell’organizzazione Pathways to Housing fondata da Sam Tsemberis, ritenuto legittimamente l’iniziatore del metodo. Tra le 15 diocesi che in Sicilia hanno aderito alla sperimentazione dell’approccio dobbiamo ricordare anche quella di Siracusa che si è prontamente mobilitata per recepire le coordinate necessarie, acquisire informazioni e conoscenze relative all’Housing First. Da maggio 2014 alcune unità della Caritas diocesana di Siracusa si sonodedicate ad approfondire le modalità di attuazione del metodo partecipando alle varie iniziative del Network nazionale Housing First Italia (NHFI) promosso da Fio.PSD (Federazione Italiana degli Organismi senza Dimora).

Punto di partenza che ha reso possibile la realizzazione del metodo e la possibilità per la nostra Diocesi di accedere alla sperimentazione a livello nazionale è da ricercare in una attenta e responsabile valutazione relativa sia alla situazione economica corrente che alle conseguenze da questa generate sul piano collettivo. La riflessione è venuta alla luce grazie all’azione che la Caritas svolge da vari anni in campo pubblico che le conferisce, con palese riconoscimento, le cognizioni e le capacità di stima degli attuali fenomeni sociali presenti nella nostra Diocesi, ove tra questi riscontriamo quello sempre più complesso e dilagante della marginalità sociale. Quest’ultima, se in epoche anteriori poteva essere localizzata in ambiti ben identificati e circoscritti, oggi, a causa di congiunture economiche poco favorevoli che hanno segnato in profondità tutti i settori relativi alla produttività e come conseguenza immediata hanno inciso sul mercato del lavoro producendo disoccupazione che si attesta a livelli preoccupanti, coinvolge segmenti sociali in precedenza mai lambiti da incertezze economiche creando, pertanto, nuove e imprevedibili “ sacche “ di povertà, provocando eventi e manifestazioni sociali di fronte alle quali ci ritroviamo, almeno in un primo istante, sorpresi, sprovveduti e disorientati. Il fattore marginalità è caratterizzato, nel contemporaneo sistema sociale, da una varietà di elementi complessi ed eterogenei, che delineando requisiti umani e sociali anch’essi condizionati da un variegato concorso di componenti, costituisce un atto complesso e proprio per questa ragione “multidimensionale”. Tutto ciò desta negli osservatori del fenomeno la consapevolezza che la marginalità sociale impensierisce sempre più persone di ceti e classi differenti, di diverse fasce d’età e di varie etnie giungendo alla conclusione che i suoi confini non sono, così come avveniva un tempo, ristretti ed isolati in aree ben definite.

Tale valutazione relativa al fenomeno della marginalità e alle modalità da mettere in campo nel tentativo di contrastarlo coniugata alle parole del Santo Padre che nel suo pontificato, più volte, ha fatto riferimento alle “periferie esistenziali”, intendendo in tal senso luoghi “…..(le periferie) dove c’è sofferenza, c’è sangue versato, c’è cecità che desidera vedere, ci sono prigionieri di tanti cattivi padroni “ (omelia del Santo Padre – Santa Messa del Crisma – 28 marzo 2013), ha innescato una reazione producendo uno slancio e una spinta progressista che ha convinto la Caritas Diocesana di Siracusa ad agire sul territorio di sua competenza utilizzando strategie nuove e incisive per implementare l’inclusione sociale.

Tra le possibilità di intervento quella offerta dell’approccio di Housing First si è rivelata la risposta più consona alle difficoltà che nella nostra area affliggono sempre più persone, risposta che, oltremodo, fornisce soluzioni innovative e di contrasto alla crescente marginalità sociale.

Considerando le precarie condizioni economiche, dovute alla contrazione dei posti di lavoro causata dalla crisi economica e dall’assenza di una seria e costruttiva politica di opposizione alle difficoltà da questa provocate, l’attenzione del progetto si è focalizzata, per il momento, su alcuni nuclei familiari a rischio di sfratto. Queste famiglie che in passato godevano della possibilità di un lavoro, magari precario ma che malgrado incertezze e difficoltà permetteva loro di vivere, oggi, come accennato in precedenza, dietro la spinta delle attuali e ben note turbolenze del sistema che non coinvolgono solamente il mondo dell’economia ma anche quello politico e sociale, sono prive persino del necessario per vivere un’esistenza appena accettabile, creando, in questo senso, sofferenza, insicurezza, difficoltà e tensioni.

Famiglie colme di incertezze, famiglie che sembrano essere senza speranza, scoraggiate, che hanno perduto la stima in se stesse, private dell’identità che il lavoro conferisce ad ogni persona, inibite e ferite dalla storia nella propria dignità, a queste è stata rivolta l’attenzione della Caritas Diocesana di Siracusa che ha applicato con determinazione e tempestività quanto proposto dall’approccio Housing First nel tentativo di alleviare, per quanto mezzi e risorse lo consentiranno, la situazione di instabilità in cui costoro vivono. Si è agito con estrema sollecitudine e solerzia, mobilitando, per un verso, le risorse messe a disposizione dalla Conferenza Episcopale Italiana per le Diocesi Siciliane, e registrando, per un altro, l’intervento congruo e generoso della Diocesi di Siracusa; questa sinergia ha permesso di ottenere, in tempi ristretti, l’impiego dei tutti i mezzi disponibili producendo l’effetto di fornire alloggi ad otto nuclei familiari, gravati da sfratto esecutivo, per un totale, ad oggi, di 38 persone tra adulti e bambini.